IL SIGNIFICATO ALCHEMICO DEI TAROCCHI
I Tarocchi, dietro l’apparenza esteriore di un gioco, nascondono molto di più: oltre a essere un prezioso strumento di conoscenza di sé e del mondo non solo in quanto simboli e archetipi, sono uno scrigno che conserva parecchi tesori e conoscenze.
Tra questi, i segreti alchemici, la capacità di trasformare la materia.
Le loro immagini, significati e numeri invitano, con la loro progressione, a un cammino di trasformazione, all’opera alchemica per eccellenza, la ricerca della Pietra filosofale che può attuare la trasformazione del piombo in oro: la Grande Opera dell’evoluzione interiore dell’uomo.
Nel suo celebre trattato “Psicologia e Alchimia”, Jung ritrova nell’antica pratica dell’Alchimia numerosi riferimenti al processo psichico dell’Individuazione. L’ Alchimia viene da Jung reinterpretata come la “Grande Opera” che porta alla scoperta del Lapis Philosophorum. la Pietra Filosofale non essendo altro che un simbolo della totalità del Sé, l’obiettivo da raggiungere per una piena realizzazione della propria personalità.
Gli alchimisti ellenici all’interno della loro filosofia naturale, fondavano la teoria della natura sul pensiero di Aristotele, ritenendo che alla base del mondo materiale vi fosse una prima materia caotica, prodotta della fusione dei quattro elementi fondamentali: Fuoco, Aria, Acqua e Terra.
Secondo Aristotele i quattro elementi si distinguono per alcune specifiche qualità primarie: il fluido, o umido, il secco, il caldo e il freddo. Ciascun elemento possiede solo due qualità primarie, mentre le altre due qualità assenti rappresentano i loro contrari, ai quali non possono essere accoppiati. Ne deriva che le quattro possibili combinazioni delle qualità appaiate sono:
Caldo e secco (Fuoco); umido e caldo (Aria); freddo e umido (Acqua); secco e freddo (Terra). In ciascun elemento una qualità predomina sull’altra: nella Terra il secco, nell’Acqua il freddo, nell’Aria il fluido e nel Fuoco il caldo.
Ogni elemento può essere trasformato in un altro attraverso la qualità che hanno in comune.
L’alchimista imita la natura realizzando in piccolo ciò che la potenza creatrice ha prodotto nell’universo, tende dunque a una conoscenza estesa dell’universo.
Il pensiero alchemico si basa sui concetti di Morte, Putrefazione e Resurrezione. (SOLVET ET COAGULA) Per trovare la pietra nascosta bisogna purificare la materia e separare gli elementi nella loro essenza pura (Sale, Zolfo e Mercurio) che, quindi saranno pronti per essere ricomposti. È in questa fase che l’alchimista dovrà lavorare per creare un nuovo equilibrio.
Sale: la parte corporale => l’aspetto fisico percepito dai nostri sensi, misurabile con i razionali sistemi di misura come peso, estensione e densità
Zolfo: la parte animica => Struttura molecolare o atomica tipica dell’elemento impalpabile e impercettibile.
Mercurio: l’elemento spirituale => frequenze vibratorie del Sé nella sua manifestazione.
Il perfezionamento consiste nella ricerca di un innalzamento verso la spiritualità, intesa come liberazione dalle scorie che caratterizzano la materia bassa per innalzarsi verso le dimensioni spirituali proprie delle cose create.
Nei Tarocchi il processo di crescita parte dall’esterno (maestri o porte esteriori), poiché è nella relazione continua con l’esterno che prendo coscienza di me, ma poi devo passare all’interno (maestri o porte interiori) per poi aprire le porte del Cielo (maestri o porte celesti).
Queste sono le tre iniziazioni, i tre settenari (1-7, 8-14, 15-21), i tre Sigilli di Salomone: ogni sigillo è una stella a sei punte più un centro, il settimo Arcano, che è sia sintesi che passaggio (al successivo).
Potremmo dire che i primi sette maestri o porte esteriori sono formativi, adattativi e strutturanti e corrispondono alle influenze dell’ambiente, all’educazione (affettiva, emozionale, sociale), mentre i secondi sette maestri o porte interiori corrispondono ad un piano evolutivo differente, che accresce la consapevolezza di sé, consolida il Sé. Il livello successivo apre alla Coscienza universale, all’inconscio e alla memoria collettiva (Akasha), e sono le porte celesti. E tutte insieme costituiscono un cammino iniziatico.
Se disponiamo invece i Tarocchi dividendoli a metà, su due file di undici carte, si delinea un’altra situazione: vediamo due percorsi, due linee di sviluppo che si corrispondono. Una sopra e una sotto.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Gli antichi alchimisti parlavano di una Via Secca e di una Via Umida.
La Via Secca è attiva, maschile. La via della costruzione e del rafforzamento dell’Io attraverso il confronto con gli archetipi personali, l’Animus e l’Anima, il Padre e la Madre, l’Insegnante, l’Amore, il Viaggio dell’Eroe e la sua Solitudine, il Destino.
Nella Via Secca, Yang, pratica, concreta, razionale, logica, di elaborazione, l’energia è estrovertita: è nel fare, nel portare la mia energia fuori, che incontro chi sono. Nel Fare incontro l’Essere.
La via Umida, è passiva, femminile. Qui non vi è più uno sforzo dell’Io verso un qualche conseguimento, anzi è lo stesso Io che sembra perdere progressivamente d’importanza. Nella raffigurazione degli Arcani posti su questa via la figura umana non ha più quella centralità che aveva nella prima via; in alcune carte scompare del tutto, per lasciare spazio a quelle forze, a quegli archetipi, che possiamo chiamare collettivi o universali.
Nella Via Umida, Yin, emozionale, interiore, intuitiva, immediata, l’energia è introvertita: è nell’essere, nel portare la mia energia dentro, che incontro il mio potere e la mia forza. È nell’Essere che trovo il senso del Fare.
Sembra che il povero Io erculeo, come lo chiama più volte James Hillman, raffigurato dalla Forza che doma il leone, volente o nolente, debba ridimensionarsi per poter accedere a una Realtà più vasta, più complessa e più completa.
Perché questo ridimensionamento si possa avviare, come prima cosa dobbiamo lasciare la luce del sole, il nostro solido appoggio sulla terra, il nostro senso di superiorità e rivolgerci al buio, alla fluidità, all’inferiorità (i territori profondi della psiche).
L’evoluzione primaria e materiale è adattamento alla vita, alle situazioni, alle persone, comprensione ed elaborazione, e corrisponde alla Via Secca. Qui è la stessa Natura e l’Esistenza che ci spinge e ci conduce.
L’evoluzione interiore, quella della coscienza, in qualche modo va controcorrente, non è più una spinta automatica, La Natura non ha interesse in questo, ma è una possibilità, e in quanto tale va scelta: è frutto di un atto di volontà. Per questo il cammino iniziatico è sempre un cammino praticato da cerchie ristrette ed è per definizione esoterico. È di tutti, ma non è per tutti. Va scelto, e poi praticato, perseguito.
Questa è la rivoluzione interiore raffigurata dall’Appeso, l’Arcano che apre la Via Umida, con l’inversione dell’energia, la discesa nelle profondità, l’inizio del vero cammino iniziatico, così come è stato praticato sin dall’antichità nei numerosi riti di discesa agli inferi (negli antichi riti egizi, nei misteri orfici e eleusini…)
Ed è la Senza Nome che ci parla della trasformazione interiore, l’inizio dell’opera alchemica.
Ed è la Temperanza che ci parla delle sette operazioni alchemiche necessarie a ‘temprare’ lo spirito.
Ed è con la Casa Dio che si celebra il compimento della trasmutazione della Materia in Spirito, o meglio la liberazione dell’energia dell’unione tra anima e corpo, il Matrimonio Sacro.
È necessaria un’integrazione delle due vie, una loro elaborazione interiore e un loro riequilibrio, per trovare l’unità e crescere interiormente, per evolvere.
Non posso essere troppo nella via Secca, perché divento arido… e neanche troppo in quella Umida, perché rischio di farmi dominare dalle emozioni e perdere il contatto con la realtà.
Inoltre, come diceva Platone nel mito di Er, le anime ‘umide’ sono troppo pesanti per volare…
La Via Umida è la Via per eccellenza dell’Iniziazione, non ci può essere evoluzione della coscienza, consolidamento del Sé, senza di essa.
Ma poi si deve tornare alla Via Secca, con una nuova comprensione, come testimonia chi ha sperimentato il risveglio: “ tutto è cambiato, eppure tutto è come prima”.
Le vie alla fine vanno praticate entrambe, però simultaneamente, perché la Via è Una.
Ed è il Matto, divenuto Saggio, che la percorre…
GLI ELEMENTI ALCHEMICI PRESENTI NEI TAROCCHI:
Il TEMPIO e LE DUE COLONNE: La PAPESSA (l’entrata e il Guardiano della Soglia) – il PAPA (incontro con il Maestro)
L’ AQUILA negli scudi imperiali di IMPERATRICE e IMPERATORE.
Le due lettere “S.M” nel CARRO si riferiscono a Solphur e Mercure, Zolfo e Mercurio i due principi che insieme al Sale iniziano l’opera trasmutativa alchemica. Ma anche Salute e Malattia (del Corpo e dell’Anima).
I VASI della TEMPERANZA e della STELLA
L’ ATANOR, o forno alchemico, su cui si appoggia il DIAVOLO.
La fase del NIGREDO, nell’arcano della SENZA NOME. (l’uccisione del Re e della Regina, di cui vediamo le teste sulla terra nera).
La CAUDA PAVONIS o il lampo della FULMINATIO nella CASA DIO.
Il CORVO, o Avis Hermetis, che segna il compimento del Nigredo, nella STELLA.
L’ ALBEDO nella STELLA e nella LUNA (intuizione e riflessione), il riemergere dell’Io dalla materia indistinta dell’inconscio.
Il RUBEDO nel SOLE, nel calore del fuoco e dell’Amore e nella luce dell’illuminazione.
La nascita del figlio, ovvero della Pietra Filosofale, nel GIUDIZIO
Molti dei simboli alchemici si rendono visibili nei rapporti tra le carte, in genere a coppie, in cui i simboli stessi creano una relazione e rendono visibile la loro evoluzione.
Ad esempio: Innamorato e Giudizio (Angelo piccolo, Angelo grande / coppia giovane, coppia anziana)
Ed ancora:
Bagatto: l’Apprendista Volere
Papessa: La Materia Prima Sapere
Imperatrice: Intelligenza creatrice il Sale Osare
Imperatore: Intelligenza razionale lo Zolfo Tacere
Papa: Armonia e Comunicazione il Mercurio
Innamorato: Volontà e desiderio la tintura dei metalli
Carro: identità e energia l’Antimonio
Giustizia: equilibrio interiore esame di coscienza e auto-assoluzione
Eremita: il mantello del saggio il Piombo rifugio interiore, solitudine
Ruota di Fortuna: genesi eterna, il tempo l’Azoth
Forza: l’energia interiore il Fuoco Acquoso
Mercurio Sale e Zolfo
Molto del simbolismo e della pratica alchemica e del simbolismo ermetico sono poi confluiti nella Massoneria, nei Rosacroce e nel Martinismo.
Guardiamo insieme quindi le tappe e i collegamenti tra il cammino iniziatico dei Tarocchi e quello alchemico/massonico:
IL BAGATTO = l’aspirante, l’adepto – L’Apprendista.
PAPESSA = l’Iniziazione, oltrepassare il velo, l’illusione di Maya, riconoscere il sonno.
Il primo Sorvegliante – Dietro il velo si intuiscono e intravedono le colonne del Tempio.
IMPERATRICE = la pronunciazione d’intento, il giuramento, la promessa.
Il Patto e l’Altare, ma anche il Compasso, che rappresenta l’adattabilità, l’esattezza, la ponderatezza, il rigore nel giudizio e nell’indagine.
IMPERATORE = l’incontro con la materia, con i limiti.
Posare la prima pietra, la pietra d’angolo per la costruzione del tempio interiore.
La pietra grezza. Ma anche la Squadra.
PAPA = l’ascolto interiore, contattare e riconoscere le emozioni.
Il 2° Sorvegliante: il Sacerdote del Tempio e le due colonne Boaz e Jakin (Forza – colonna dorica, Bellezza – colonna ionica)
INNAMORATO = aprire il proprio cuore, entrare nella dimensione reale dell’Amore.
CARRO = riunire le parti di sé divise, la padronanza interiore dei propri Io. Rientrare in sé.
GIUSTIZIA = Lo specchio della realtà: ciò che vedo all’esterno è ciò che creo all’interno. La coscienza di sé e della realtà che si crea, l’auto-osservazione e l’auto-coscienza.
“Non esser così triste e pensieroso, ricorda che la vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.” Jim Morrison
EREMITA = illustra il detto “Ambula ab intra” (cammina all’interno). Se si riconoscono in sé stessi le cause della sofferenza e dell’infelicità, e si giunge ad osservarle con amore e compassione, si inizia a trasformarle. L’Eremita è l’Alchimista.
RUOTA DI FORTUNA = osservare le leggi, le cause e gli effetti. Cosa si produce in noi e cosa noi riproduciamo in automatico. Il Libro della Legge Sacra.
LA FORZA = trovare il proprio centro, l’Omphalos degli antichi. Il Maglietto, simbolo della Volontà.
L’APPESO = abbandonare i propri attaccamenti (“cosa possiedo mi possiede”), il distacco. Il sacrificio dell’ego. Qui inizia il cammino iniziatico, il viaggio nel mondo degli Inferi:
V.I.T.R.I.O.L. «Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem», ovvero “Visita l’interno della terra e seguendo la retta via (attraverso le purificazioni) scoprirai la pietra segreta dei Saggi”.
LA SENZA NOME = la meditazione sulla Soglia: accogliere la propria morte, la caducità delle cose. Il Testamento. La meditazione col teschio.
TEMPERANZA = Camminare tra luce e tenebra. il Pavimento a scacchiera bianco e nero.
DIAVOLO = assumersi la responsabilità, consapevolezza del proprio compito, l’ascesa: salire i Gradini (tre +cinque + sette = 15, che è appunto il numero dell’arcano del Diavolo).
I tre gradini o livelli dell’iniziazione:
Tre anni: Apprendista (osservazione su di sé, collaborazione, servizio e umiltà) come gli ‘acusmatici’ dei primi livelli dei Pitagorici, che non potevano parlare, ma solo ascoltare.
Cinque anni: Compagno d’Arte (acquisisce il diritto a esprimere la propria opinione).
Sette anni: Maestro (l’uomo è diventato Uomo e la sua maturazione è sufficiente per consentirgli di far parte della costruzione, con le altre pietre cubiche, ovvero con i suoi fratelli, del Tempio dell’Umanità).
CASA DIO = La Spada fiammeggiante: la luce dello spirito, l’energia destinata a dominare le tentazioni, i vizi e le passioni umane, l’insubordinazione e la presunzione.
STELLA = La Volta stellata: il regno dell’invisibile e indefinibile, la ricerca della perfezione, dell’assoluto e della verità. La Tolleranza. Lo Zodiaco (le tipologie umane e le funzioni).
LUNA = la Luna e il Nadir: lo splendore del principio femminile della ricettività, dell’immaginazione. È la spinta alla ricerca e alla spiritualità. La comprensione profonda.
SOLE = il Sole e lo Zenith, principio maschile dello splendore e della Luce-Verità, in grado di dissipare ogni tenebra. il Trinomio (Libertà, Uguaglianza, Fraternità). La costruzione interiore e collettiva. Il Muro e la Libera Muratoria (Massoneria): la Squadra (livella e filo a piombo) e il Compasso.
GIUDIZIO = il Delta luminoso e la Trinità. Lo Spirito divino che soffia la vita nella materia.
MONDO = la completezza, il raggiungimento della visione estetica di sé e del Mondo (l’estasi).
MATTO = con il suo cappello a tre punte a simboleggiare corpo, spirito e anima, ed anche passato, presente e futuro, è colui che percorre la via dell’iniziazione, la via umida, fatta di esperienze di errori e di rettificazioni continue, è il viaggiatore solitario in cammino.
Una proposta di lavoro e di riflessione:
Prendete i soli Arcani Maggiori dei Tarocchi e mescolateli.
Pescate la prima carta dopo aver tagliato il mazzo.
Serve per fare il punto di dove siete adesso:
“Su quale via mi trovo?” (1-11 Via Secca – 12-22 Via Umida)
Prendete nota scritta su cosa significa per voi in questo momento e quali sfide e opportunità di trasformazione la carta vi suggerisce.
p.es.: ho estratto il Carro. Sono dunque sulla via Secca. Sono in un momento di esperienza attiva e di azione esteriore (fa parte delle porte esteriori) a cui portare attenzione
In che modo sto conducendo la mia vita? Ho chiaro dove voglio andare? Quali sono i miei obiettivi?
Mi può esser richiesto di occuparmi di questioni sociali, di assumere un incarico o una leadership, di non aver timore delle responsabilità o di procedere nella direzione che ho scelto. Oppure di prendere una direzione e di uscire dall’indecisione o da una situazione di blocco.
Poi guardate quale arcano gli sta direttamente sotto nella linea della Via Umida.
Osservate l’arcano e provate a interpretarlo ponendovi delle domande.
p.es.: In questo caso è la Luna.
Quali aspetti interiori non sto tenendo in conto? Quali sono i timori nascosti nel mio animo? Quali intuizioni mi offre? Come posso allargare la mia visione?
Rossella Ferrero
Estratto dallo Stage su “Alchimia e Tarocchi”– Torino, 2016. Referenziale di Nascita – EFIRN