“Quello che fai definisce davvero chi sei? O è quello che sei che alla fine dirige e definisce ciò che fai? O forse ciò che ti definisce veramente è soprattutto il ‘come’ lo fai?…”
Anch’io sono stata bombardata per tutta la vita da imperativi ad essere (obbediente, brava, educata…) e a fare, ma soprattutto a dimostrare di essere e di fare meglio, di più, e più in fretta… viviamo in una società di iper-specializzazione e di super-efficienza!
Ma ognuno deve trovare la sua strada.
Io ne ho percorse tante, anche professionalmente. Sono una ricercatrice…
Amo la libertà di cambiare, di sperimentare, di intraprendere nuove vie, nuove sfide e nuove opportunità… La routine e l’abitudine mi impigriscono e mi deprimono. Non che la vita non sia piena di sorprese! ma mi piace l’idea di non stare sulla riva ad aspettare, ma di cercare io stessa l’onda, di scegliere l’onda su cui scivolare e farmi portare… almeno ogni tanto!
Il mio è un percorso di ricerca continuo, amo imparare e scoprire cose nuove, soprattutto conoscere l’essere umano; comprendere l’animo umano è, da che ricordo, la mia grande sfida… lo studio della psiche umana da sempre mi affascina, anche se la moderna psicologia tende a ridurre l’uomo a comportamenti e schemi, a ridurre tutto a funzioni, ed ha difficoltà a definire i fenomeni della coscienza. La psiche, come ci tramandano i miti greci, ci parla di anima, non è solo mente, o il complesso mente-emozioni, che già è meglio.
Mi piace vedere esprimere dalle persone la loro bellezza, la loro unicità, il loro splendore. Tutti posseggono qualcosa di prezioso.
Mi definirei dunque un’umanista, se non fosse che mi parrebbe di escludere gli animali e le piante, che amo molto, e direi anche le pietre, i cristalli in particolare, con cui ho un legame particolare.
Sono una studiosa e una lettrice famelica e compulsiva, ma sono anche piuttosto riflessiva, amo prendermi i miei tempi e detesto la fretta, l’urgenza. Rivendico il piacere della lentezza.
Spesso ‘in fretta e bene’ non vanno d’accordo, e lo ammetto, io sono un po’ perfezionista… cosa che ha trovato il suo sfogo in un lavoro che mi piaceva molto, revisore dei testi e correttore di bozze: ho lavorato per nove anni nel campo editoriale. Ma anche in quello pubblicitario, e nella consulenza finanziaria, nell’istruzione pubblica, e infine nell’ambito della formazione personale.
Non mi piacciono in genere le definizioni e le etichette che incasellano le persone come fossero cose da catalogare e inscrivere in un archivio di data-base.
So che sono necessarie: riquadrano, creano un ordine, danno sicurezza, stabiliscono cosa è e cosa non è. E abbiamo bisogno di sapere cosa è reale, su cosa poter contare e prendere appoggio. A patto che non sia una chiusura e non diventi una gabbia.
Spesso possono essere limitanti, non rendono giustizia alle persone per quello che sono realmente, le riducono a una funzione o a un ruolo, spesso a una sola capacità.
Per me, l’essere umano è ‘di più’… è un essere in divenire continuo, in crescita, in espansione. Quando smette di crescere e di essere aperto alla vita, si chiude e inizia a morire.
Già, si può morire pur apparentemente vivendo. Non è così insolito.
Si muore a se stessi, alle proprie emozioni, soffocate, stabilizzate, controllate, appiattite…
si muore alla propria intelligenza, quando si smette di farsi domande, di porsi dubbi, di cercare…
si muore al proprio corpo, quando si smette di sentire ciò che ci fa stare e sentire bene e ci si preoccupa solo dell’apparenza…
Bene, io sono viva, siatene certi! …E voi?
Io credo nel diritto di essere felice, e già in questa vita, non nell’altra!
Quindi ho cercato e praticato altro: una visione umana che unisce e non separa da se stessi, che privilegia la qualità rispetto alla quantità, che dà spazio al sentire e alle relazioni affettive e ai rapporti veri con gli altri, che dà priorità ai valori ‘buoni’ dell’uomo e allo sviluppo delle sue potenzialità, con l’idea di fondo che la spiritualità non è una dimensione staccata dalla vita materiale e quotidiana, ma ne è parte: è la nostra dimensione interiore, la capacità tutta umana di prendere coscienza di ciò di cui si fa esperienza, di riflettere e dialogare con se stessi, di osservarci senza giudicarci, con amorevolezza. Come diceva Oscar Wilde: “la relazione con se stessi è un idillio che dura tutta una vita!”, è fondamentale avere una buona relazione con se stessi e vivere con pienezza, rendendo ogni momento della propria vita sacro.
Il resto è andato da sé…
Da sempre interessata a scoprire come funzioniamo, poiché l’essere umano è affascinante nella sua complessità, ho percorso numerosi sentieri di conoscenza… di me, e mi sono formata grazie agli incontri con numerosi maestri e insegnanti, a cui trasmetto tutta la mia gratitudine.
Nel 2001 ho aperto a Torino il mio primo centro, L’Albero, un’associazione culturale per lo sviluppo spirituale ed olistico dell’uomo. Ricordo che il notaio mi chiese il significato di ‘olistico’! L’associazione è stata attiva per sei anni ed ha ospitato numerose iniziative, che ha contribuito a far conoscere, tra cui il Referenziale di Nascita® di scuola francese (creato da Georges Colleuil), che lavora con il simbolismo dei Tarocchi, metodo di cui ora sono insegnante e formatrice.
Dal 2003 frequento una scuola di formazione di tradizione di Quarta Via, l’Espande Institute for the Development of Self-Awareness, e dal 2008 sono nel Percorso Istruttori, dal 2011 conduco serate di meditazione, bioenergetica e di introduzione al Lavoro su di sé con il metodo Self®, creato da Sauro Tronconi, formatore, ricercatore e scrittore, fondatore della Scuola.
E ora sono pronta per questa nuova avventura, questo nuovo progetto, che possiamo sviluppare insieme!
Se avete voglia di contattarmi e di incontrarmi, vi aspetto.
Rossella